Il verbale di visita medica collegiale, redatto dalla competente Commissione per l'accertamento dell'invalidità civile, costituisce atto pubblico dotato di fede privilegiata, la cui falsificazione materiale, anche in concorso con pubblici ufficiali, integra il reato di falso in atto pubblico ai sensi degli artt. 476 e 479 c.p. Tale tutela penale si estende anche agli atti destinati a spiegare efficacia probatoria nei confronti della pubblica amministrazione, a prescindere dal rispetto dei requisiti civilistici di forma dell'atto pubblico di cui agli artt. 2699 e 2700 c.c., in quanto la legge penale tutela l'atto pubblico non solo come strumento probatorio, ma anche come espressione del bene giuridico della fede pubblica. Pertanto, il concorso nella falsificazione materiale di tale verbale, al fine di indurre in errore la pubblica amministrazione circa la sussistenza dei requisiti per la concessione di benefici economici, integra il reato di falso in atto pubblico, a prescindere dalla natura discrezionale e valutativa del giudizio medico ivi contenuto.