Il reato di false generalità ai pubblici ufficiali si prescrive nel termine di sei anni dalla data di accertamento della violazione, senza che rilevi la contestazione della recidiva, la quale, se esclusa dal giudice, non determina l'applicazione del termine di prescrizione più lungo previsto dall'art. 161 c.p. Pertanto, una volta decorso il termine di prescrizione ordinario, il giudice deve dichiarare l'estinzione del reato, senza poter procedere oltre nel giudizio. La massima giuridica si fonda sui seguenti principi: 1. Il reato di false generalità ai pubblici ufficiali (art. 495 c.p.) si prescrive nel termine ordinario di sei anni dalla data di accertamento della violazione, ai sensi dell'art. 157 c.p. 2. L'esclusione della recidiva da parte del giudice di merito impedisce l'applicazione del termine di prescrizione più lungo previsto dall'art. 161 c.p. 3. Una volta decorso il termine di prescrizione ordinario, il giudice non può che dichiarare l'estinzione del reato, senza poter procedere oltre nel giudizio. 4. Il principio di diritto enunciato è applicabile a tutti i casi analoghi di false generalità ai pubblici ufficiali, indipendentemente dalle specifiche circostanze del fatto concreto. La massima giuridica così formulata esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto fondamentale ricavato dalla sentenza, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato e senza riferimenti al caso specifico o citazioni non essenziali.