Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5403 del 10 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:5403PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, in violazione dei doveri inerenti alle sue funzioni o al suo servizio e senza giustificato motivo, rivela o agevola la conoscenza di notizie d'ufficio, le quali debbano rimanere segrete, è punito ai sensi dell'art. 326 c.p., a prescindere dalla concreta verificazione di un danno o di un pericolo di danno per la pubblica amministrazione, essendo sufficiente l'accertamento del pericolo astratto di compromissione del regolare svolgimento delle indagini e dell'attività giudiziaria. L'elemento soggettivo del reato è integrato dalla consapevolezza e volontarietà della rivelazione di notizie coperte da segreto, senza che rilevi la sussistenza di un fine di lucro o di altri scopi personali. La rivelazione di notizie riservate anche a soggetti diversi dagli indagati, come familiari o conoscenti, integra comunque la fattispecie delittuosa, in quanto idonea a compromettere l'efficacia e la riservatezza delle indagini in corso. La pena irrogata deve essere commisurata alla gravità della condotta e all'entità del danno, effettivo o potenziale, arrecato all'amministrazione della giustizia, tenendo conto anche dell'eventuale applicazione dell'istituto della continuazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. MANNINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

DO. La. , nata il (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Brescia 9 luglio 2007 n. 1350;

Sentita la relazione svolta dal Cons. Dott. S. F. MANNINO;

Sentita la requisitoria del PROCURATORE GENERALE, in persona del Dr. D'ANGELO Giovanni, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso;

osserva:

IN FATTO E DIRITTO

Con sentenza del 15 marzo 2006 n. 162 il Tribunale di Bergamo di…

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