Cassazione penale Sez. V sentenza n. 53406 del 28 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:53406PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione non richiede l'esistenza di un nesso causale tra i fatti di distrazione e il successivo fallimento, essendo sufficiente che l'agente abbia cagionato il depauperamento dell'impresa, destinandone le risorse ad impieghi estranei alla sua attività. I fatti di distrazione, una volta intervenuta la dichiarazione di fallimento, assumono rilievo penale in qualsiasi momento siano stati commessi, anche se la condotta si è realizzata quando ancora l'impresa non versava in condizioni di insolvenza. Pertanto, l'accertamento della responsabilità dell'imputato per il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione prescinde dalla verifica di un nesso causale tra i fatti di distrazione e il fallimento, essendo sufficiente la dimostrazione dell'avvenuto depauperamento del patrimonio sociale, a prescindere dalla sussistenza di una situazione di insolvenza al momento della condotta distrattiva. Inoltre, l'evidenza della responsabilità dell'imputato, stante l'oggettivo depauperamento della società derivante dalla condotta distrattiva, rende irrilevante l'accertamento peritale sollecitato dalla difesa, non essendo necessario alcun ulteriore approfondimento probatorio rispetto a quanto già ritenuto dai giudici di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta M. - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 04/04/2016 dalla Corte di appello di Messina;
visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Il difensore di (OMISSIS) ricorre avverso la pronuncia indic…

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