Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13628 del 20 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:13628PEN

Massima

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Il sequestro preventivo funzionale alla confisca di cui all'art. 416-bis, comma 7, c.p. richiede la dimostrazione di un nesso di pertinenzialità specifico e concreto tra i beni da sottoporre a sequestro e l'attività illecita dell'associazione mafiosa, anche quando l'indagato sia accusato di concorso esterno. Tale nesso non può essere desunto da elementi generici, come le dichiarazioni di collaboratori di giustizia o le mere assunzioni di familiari dell'indagato presso le società interessate, ma deve essere provato in modo rigoroso, tenendo conto anche del dato temporale relativo alla contestazione del reato e della posizione di terzi titolari formali dei beni. Ove non sia raggiunta tale prova, il sequestro non può essere disposto, neppure parzialmente, dovendo il giudice valutare attentamente la sussistenza del fumus commissi delicti e del nesso di pertinenzialità tra i beni e l'attività criminale contestata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NOVIK Adet Toni - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesco - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI CATANZARO;
nei confronti di:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
inoltre:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 41/2016 TRIB. LIBERIA' di CATANZARO, del 11/04/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA S…

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