Cassazione penale Sez. I sentenza n. 49733 del 30 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:49733PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare l'applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131-bis c.p., deve effettuare una valutazione complessiva delle modalità della condotta e dell'esiguità del danno o del pericolo, ai sensi dell'art. 133, comma 1, c.p., tenendo conto anche della non abitualità del comportamento. Pur in assenza di una motivazione esplicita sul punto, tale valutazione può emergere implicitamente dalla sentenza, laddove il giudice abbia rilevato la gravità della condotta contestata e l'impossibilità di concedere la sospensione condizionale della pena per la recente commissione di un delitto della stessa indole. In tali casi, la Corte di cassazione può ritenere validamente esclusa l'applicabilità della causa di non punibilità, in quanto la motivazione implicita risulta logicamente compatibile con la decisione adottata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. BONITO Francesco M. S. - Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/03/2017 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIACOMO ROCCHI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. TAMPIERI LUCA che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza indicata in epigrafe, la Corte d'appello di Messina confermava quella d…

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