Cassazione civile Sez. Unite ordinanza n. 21830 del 27 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:21830CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nel giudizio disciplinare a carico di un avvocato, trovano applicazione le norme del codice deontologico forense più favorevoli all'incolpato, anche se sopravvenute nel corso del procedimento, in virtù del principio del favor rei accolto dalla legge n. 247 del 2012, che prevale sul criterio del tempus regit actum. Pertanto, la sanzione della cancellazione dall'albo, non più prevista dal nuovo codice deontologico, non può essere applicata al professionista, dovendosi invece fare applicazione delle sanzioni ivi contemplate, come l'avvertimento, la censura, la sospensione dall'esercizio professionale o la radiazione. Il giudice disciplinare è tenuto a valutare la fattispecie concreta alla luce della normativa più favorevole sopravvenuta, senza poter fare applicazione di sanzioni ormai abrogate, in ossequio al principio di retroattività della lex mitior, che trova applicazione anche nell'ambito dei procedimenti disciplinari a carico degli avvocati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONI UNITE CIVILI

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANTACROCE Giorgio - ((omissis)). ODDO Massimo - Presidente di Sez.

Dott. AMOROSO Giovanni - Presidente di Sez.

Dott. DI CERBO Vincenzo - Consigliere

Dott. NAPOLETANO Giuseppe - Consigliere

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

Dott. TRAVAGLINO Giacomo - Consigliere

Dott. PETITTI Stefano - rel. Consigliere

Dott. GIUSTI Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), rappresentato e difeso dagli Avvocati (OMISSIS), (OMISSIS) e (OMISSIS) per procura speciale in calce al ricorso, elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio del terzo;
- ricorrente -
contro
CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ALESSANDRIA;
PROCURA GENERALE PRESSO LA CORTE DI CASS…

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