Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10272 del 4 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:10272PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La configurabilità del reato associativo di cui all'art. 74 del D.P.R. 309/1990 (associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti) richiede la prova dell'esistenza di un'entità autonoma, a carattere permanente e dotata di una struttura organizzativa, anche se rudimentale, idonea a fornire un supporto stabile alle singole deliberazioni criminose. La mera commissione di una serie di reati-fine di spaccio di droga non è sufficiente a integrare il delitto associativo, essendo necessario dimostrare l'esistenza di un vincolo associativo a carattere stabile e permanente, con il quale tre o più persone si predispongono, dando vita ad un minimo di organizzazione strutturale, alla commissione di una serie indeterminata di delitti, nella consapevolezza, da parte dei singoli associati, di far parte di un sodalizio criminoso durevole e con la disponibilità ad operare per l'attuazione del progetto delinquenziale comune. Il discrimen tra il concorso di persone nel reato continuato e il delitto associativo risiede nel fatto che, nel primo caso, l'accordo criminoso si stringe in via occasionale e limitata, essendo diretto soltanto alla commissione di più reati determinati, ispirati da un unico disegno criminoso, mentre nel delitto associativo vi è un vincolo a carattere stabile e permanente, con il quale i singoli associati sono consapevoli di far parte di un sodalizio criminoso durevole e sono disponibili ad operare per l'attuazione del progetto delinquenziale comune, anche a prescindere dalla concreta realizzazione di ciascuno dei delitti programmati. Pertanto, il giudice è tenuto ad interrogarsi sulla plausibilità di spiegazioni alternative alla prospettazione accusatoria, qualora esse vengano additate dall'oggettività delle acquisizioni probatorie, al fine di superare l'eventuale sussistenza di dubbi intrinseci o estrinseci all'ipotesi accusatoria, secondo il canone dell'"oltre il ragionevole dubbio".

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - rel. Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

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