Il proprietario di un immobile, non responsabile per l'originario abbandono di rifiuti inerti non pericolosi al suo interno, non può essere assoggettato agli obblighi di rimozione e smaltimento di cui all'art. 192 del d.lgs. n. 152/2006, qualora tale abbandono sia imputabile esclusivamente al precedente locatario dell'immobile, poi dichiarato fallito. In tal caso, il proprietario, divenuto formalmente custode dei beni residui presenti nell'immobile a seguito della cessazione del contratto di affitto di ramo d'azienda, è tenuto unicamente agli obblighi di gestione dei rifiuti previsti dall'art. 188 del medesimo decreto legislativo, senza che possa essere contestata a suo carico una responsabilità per violazione del divieto di abbandono o deposito incontrollato di rifiuti. L'amministrazione comunale, pertanto, dovrà rimodulare il proprio intervento nei confronti del proprietario, adeguandolo alla diversa fattispecie giuridica applicabile.