Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40324 del 25 ottobre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:40324PEN

Massima

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Il giudizio immediato, quale rito speciale che consente il passaggio diretto alla fase dibattimentale senza la previa celebrazione dell'udienza preliminare, è caratterizzato dalla valutazione di evidenza della prova da parte del pubblico ministero, la quale deve essere tale da consentire di escludere che il contraddittorio fra le parti possa indurre il giudice dell'udienza preliminare a pronunciare una sentenza di non luogo a procedere. Tale valutazione, tuttavia, non è sindacabile dal giudice del dibattimento, in quanto il provvedimento con cui il giudice per le indagini preliminari dispone il giudizio immediato chiude una fase di carattere endoprocessuale, del tutto priva di conseguenze rilevanti sui diritti di difesa dell'imputato, salva l'ipotesi in cui il giudice del dibattimento rilevi che la richiesta del rito non è stata preceduta da un valido interrogatorio o dall'invito a presentarsi, integrando in tal caso la violazione di una norma procedimentale concernente l'intervento dell'imputato, sanzionata di nullità. Pertanto, la mancata corrispondenza tra l'imputazione formulata in sede cautelare e quella contenuta nel decreto di giudizio immediato non determina alcuna nullità, in quanto l'imputazione si cristallizza solo al momento dell'esercizio dell'azione penale, essendo fisiologico che i lineamenti fattuali dell'accusa possano non risultare ancora del tutto nitidi nella fase procedimentale antecedente, purché sia garantito all'imputato il pieno esercizio del diritto di difesa. Analogamente, la mancata quantificazione della pena da parte del pubblico ministero nell'atto di impugnazione non determina l'inammissibilità dell'appello, in quanto la richiesta di condanna, anche generica, soddisfa il requisito di cui all'art. 581 c.p.p., comma 1, lett. b), non essendo necessaria la specifica indicazione dell'entità della pena, trattandosi di una prerogativa del giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. CATENA Rossell - rel. Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. CARUSILLO Elena - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposta da:
Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Bologna,
Fallimento (OMISSIS) s.r.l. in liquidazione, in persona del curatore, legale rappresentante p.t., avvocato (OMISSIS), nella qualita' di parte civile,
avverso la sentenza della Corte di Appello di Bologna, emessa in data 12/04/2021 nei confronti di (OMISSIS), nato a (OMISSIS); (OMISSIS), nata a (OMISSIS); (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigli…

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