Il Comune, nell'esercizio del potere di autotutela, può annullare un provvedimento autorizzativo rilasciato in assenza dei presupposti di legge e in carenza di una specifica istanza di parte, ove accerti che l'attività concretamente svolta dall'operatore non sia conforme al titolo abilitativo in suo possesso, imponendone la cessazione. Ciò in quanto la disciplina normativa di riferimento (L.R. Toscana n. 41/2005 e relativo regolamento attuativo) prevede che le strutture a prevalente accoglienza alberghiera per soggetti parzialmente non autosufficienti o disabili non gravi, caratterizzate da bassa intensità assistenziale, possano essere autorizzate solo nell'ambito di una specifica sperimentazione regionale, alla quale l'operatore non ha partecipato, e non già in via ordinaria. L'esercizio del potere di autotutela è legittimo anche ove l'Amministrazione abbia adeguatamente motivato la sussistenza di un concreto e attuale interesse pubblico alla rimozione dell'atto, tenendo conto degli interessi dei destinatari e dei controinteressati, e sia intervenuta entro un termine ragionevole dalla scoperta dei fatti posti a fondamento dell'annullamento.