Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 2812 del 18 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:2812PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274, lett. c), c.p.p., può essere desunto dalle specifiche modalità e circostanze del fatto, nonché dalla personalità dell'indagato, senza che il mero decorso del tempo dall'applicazione della misura cautelare possa di per sé escludere tale pericolo, in assenza di elementi certi sintomatici di un mutamento della complessiva situazione inerente lo status libertatis del soggetto. La valutazione dell'adeguatezza della misura cautelare detentiva rispetto alle esigenze cautelari, effettuata dal giudice di merito nel rispetto dei criteri di cui all'art. 275 c.p.p., è incensurabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o arbitraria. La sopravvenienza di una decisione più favorevole adottata nei confronti di un coimputato non determina automaticamente l'estensione degli effetti di tale decisione all'indagato, dovendo il giudice argomentare analiticamente l'identità di posizione processuale che giustifica la rivalutazione delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO Carlo G. - Presidente

Dott. GALBIATI Ruggero - Consigliere

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. MARINELLI Felicetta - Consigliere

Dott. CIAMPI Francesco - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la ordinanza del TRIBUNALE DELLA LIBERTA' DI BRESCIA in data 29.05.2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere dott. FRANCESCO MARIA CIAMPI;

udite le conclusioni del PG in persona del dott. Aldo Policastro che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 29 maggio 2012 il Tribunale di Brescia in funzione di giudice del riesame confermava l'ordinanza pro…

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