Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41587 del 25 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:41587PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso ai sensi dell'art. 416-bis c.p. richiede la prova di un effettivo contributo, anche minimo, del singolo soggetto, destinato a fornire efficacia al mantenimento in vita della struttura o al perseguimento degli scopi dell'organizzazione criminale, non essendo sufficiente la mera disponibilità manifestata nei confronti di singoli associati o la prestazione di contributi delimitati nel tempo e nell'oggetto. Pertanto, la semplice intestazione di un'impresa familiare, il rapporto di parentela con altri soggetti ritenuti affiliati all'associazione mafiosa, ovvero l'aver intrattenuto sporadici contatti con esponenti della medesima, non integrano di per sé gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione, essendo necessaria la dimostrazione di una stabile e organica compenetrazione del soggetto nel tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione dei comuni fini criminosi. Analogamente, per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso, non è sufficiente la mera prova di condizioni economiche sfavorevoli imposte alla vittima, occorrendo la dimostrazione di una condotta costrittiva posta in essere con modalità tipiche dell'associazione mafiosa e finalizzata al finanziamento dell'attività illecita del sodalizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETITTI Stefano - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. VIGNA Mar - Rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/02/2018 del TRIBUNALE DELLA LIBERTA' di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott.ssa Vigna Maria Sabina;
sentite le conclusioni del Procuratore Generale Dott. Angelillis Ciro che ha chiesto l'annullamento con rinvio limitatamente ai gravi indizi per il reato associativo e il rigetto del ricorso nel resto;
udito il difensore avv. (OMISSIS) che insiste per …

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