La falsa attestazione di assenza di redditi nell'istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato, anche se relativa a una sola componente reddituale, integra il reato di cui all'art. 95 del D.P.R. n. 115/2002, qualora tale omissione abbia consentito l'accesso al beneficio altrimenti precluso. L'elemento soggettivo del reato può essere integrato anche dal dolo eventuale, laddove l'imputato fosse consapevole della propria situazione reddituale e patrimoniale e abbia comunque presentato una dichiarazione falsa per ottenere indebitamente il patrocinio a spese dello Stato. Il giudice, nel valutare la sussistenza delle condizioni per l'applicazione della causa di non punibilità di cui all'art. 131-bis c.p., deve tenere conto della gravità della condotta, dell'intensità del dolo e della personalità dell'imputato, senza che sia necessaria l'analisi di tutti gli elementi indicati nell'art. 133 c.p. Inoltre, la determinazione della pena base entro il limite edittale non richiede una specifica motivazione, essendo sufficiente il riferimento ai criteri di cui all'art. 133 c.p. per l'individuazione della pena concretamente irrogata.