Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43922 del 26 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:43922PEN

Massima

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Il possesso o la detenzione della refurtiva, anche se non direttamente acquisiti dall'imputato, possono costituire prova sufficiente della sua responsabilità per il reato di furto, qualora le circostanze di tempo, luogo e modalità del ritrovamento della refurtiva, nonché il coinvolgimento dell'imputato nel contesto del fatto, forniscano una tranquillante certezza in ordine alla sua partecipazione al reato. In tali casi, la mancanza di prove dirette dell'impossessamento non esclude la configurabilità del reato di furto, essendo sufficiente la prova del possesso o della detenzione della cosa sottratta, in assenza di plausibili spiegazioni alternative fornite dall'imputato. Pertanto, il giudice di merito può legittimamente ritenere provata la responsabilità dell'imputato per il reato di furto, anche in assenza di prove dirette dell'impossessamento, qualora le circostanze del caso concreto consentano di inferire con ragionevole certezza il suo coinvolgimento nel fatto criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. DI TOMASSI Maria Stefan - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BONITO Francesco - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PI. Gi., nato il (OMESSO);

avverso la sentenza in data 2.11.2006 della Corte d'appello di Ancona.

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. M. Stefania Di Tomassi;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

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