Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3124 del 25 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:3124PEN

Massima

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Il divieto di utilizzazione delle intercettazioni disposte per reati diversi da quelli per i quali sono state autorizzate, previsto dall'art. 270 c.p.p., non opera con riferimento agli esiti relativi ai soli reati che risultino connessi, ex art. 12 c.p.p., a quelli in relazione ai quali l'autorizzazione era stata "ab origine" disposta, purché rientrino nei limiti di ammissibilità previsti dall'art. 266 c.p.p. Pertanto, le intercettazioni disposte per il delitto di partecipazione ad associazione mafiosa possono essere utilizzate anche per l'accertamento di reati connessi, come l'estorsione, per i quali è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza ai sensi dell'art. 380 c.p.p. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve dare adeguatamente conto delle ragioni che l'hanno indotto ad affermare la gravità del quadro indiziario a carico dell'indagato, senza possibilità di "rilettura" degli elementi probatori, ma verificando la congruenza della motivazione rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie. Il reato di estorsione, e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza o minaccia alle persone, è configurabile quando la pretesa azionata con violenza o minaccia non è tutelabile in sede giudiziaria perché derivante da un rapporto illecito, come nel caso in cui il credito vanti origine in una precedente dazione di somme effettuata per "comprare" il rilascio di una patente di guida. Inoltre, l'estorsione è configurabile anche quando la minaccia è rivolta nei confronti di terzi estranei al rapporto obbligatorio originario, al fine di costringere il debitore all'adempimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BELTRANI Sergio - Presidente

Dott. PARDO Ignazio - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 01/06/2022 del TRIBUNALE di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PARDO IGNAZIO;
sentite le conclusioni del Procuratore Generale Dott.ssa GIORGIO LIDIA che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
udito il difensore avv.to (OMISSIS) che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.1 Con ordinanza in data 1 giugno 2022, il Tribunale di Roma, sezione per il riesame dei provvedimenti sulla …

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