Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 275 del 7 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:275PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la legittimità di un provvedimento cautelare, deve verificare la congruità e la logicità della motivazione, senza poter riesaminare nel merito il materiale probatorio, salvo che non emergano vizi logici o carenze motivazionali. In particolare, il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito in ordine alla credibilità delle dichiarazioni difensive, quando queste risultino manifestamente inverosimili sulla base di elementi concreti, né può sindacare la valutazione delle esigenze cautelari, quando questa si fondi su elementi fattuali adeguatamente illustrati. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso un provvedimento cautelare è inammissibile quando si limiti a prospettare una diversa lettura dei fatti, senza individuare specifici vizi logici o carenze motivazionali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DI STEFANO P. - rel. Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 557/2013 del 30/5/2013 del TRIBUNALE DEL RIESAME DI BARI;

visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DI STEFANO PIERLUIGI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI POPOLO Angelo, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

Udito il difensore Avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

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