Il giudice è tenuto a rilevare d'ufficio la nullità di un contratto, anche se non espressamente dedotta dalle parti, quando tale questione risulti rilevante ai fini della decisione della causa. Ciò vale anche nel caso in cui la domanda di nullità contrattuale sia stata ritenuta inammissibile per motivi processuali, in quanto i fatti estintivi, impeditivi o modificativi dedotti a suo fondamento restano comunque acquisiti al processo e devono essere presi in considerazione dal giudice come oggetto di eccezione, al fine di respingere la domanda principale. Il potere di rilievo officioso della nullità del contratto spetta al giudice investito del gravame relativo ad una controversia sul riconoscimento di una pretesa che suppone la validità ed efficacia del rapporto contrattuale oggetto di allegazione, anche qualora tale questione non sia stata prospettata né esaminata dal giudice di primo grado, trattandosi di questione attinente ai fatti costitutivi della domanda ed integrante, pertanto, un'eccezione in senso lato, rilevabile d'ufficio anche in appello. Ciò in quanto la nullità del contratto, sotto qualsiasi profilo ed anche ove sia configurabile una nullità speciale o "di protezione", deve ritenersi rilevabile d'ufficio in tutte le ipotesi di impugnativa negoziale.