Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23044 del 23 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:23044PEN

Massima

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Il danneggiamento aggravato dall'esposizione alla pubblica fede non è depenalizzato, in quanto il reato di cui all'articolo 635, comma 2, n. 1, del codice penale, nella formulazione vigente all'esito delle modifiche introdotte dal D. Lgs. n. 7 del 2016, articolo 2, comma 1, n. 1, permane nell'ordinamento giuridico. Pertanto, il giudice non può assolvere l'imputato per il reato ascrittogli sulla base della ritenuta depenalizzazione della condotta, essendo invece tenuto a valutare nel merito la sussistenza degli elementi costitutivi del reato e la responsabilità dell'imputato. La sentenza di assoluzione per il fatto non essere più previsto dalla legge come reato deve essere annullata e il giudizio rinviato ad altro giudice competente per la corretta applicazione della norma penale incriminatrice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - rel. Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina A. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI SONDRIO nei confronti di:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 387/2016 TRIBUNALE di SONDRIO, del 16/05/2017;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/02/2018 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERGIO BELTRANI;
Udito il Procuratore Generale in persona della Dott.ssa LORI Perla, che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata;
preso atto che nessun…

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