Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41326 del 22 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:41326PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene, quale mezzo strumentale alla commissione di un reato, è legittimo solo quando sussiste un nesso di pertinenzialità indefettibile tra il reato e il bene, tale per cui il reato non possa essere commesso se non attraverso l'uso di quel bene. Il mero utilizzo occasionale di un bene, come un'abitazione o un locale, per attività illecite non è sufficiente a giustificare il sequestro, in assenza di un legame funzionale essenziale e non meramente contingente tra il bene e la reiterazione del reato. Il provvedimento di sequestro deve essere adeguatamente motivato in ordine alla sussistenza di tale nesso di pertinenzialità, non potendo basarsi su meri sospetti o ipotesi non sorrette da elementi concreti. Il giudice deve altresì verificare l'effettiva necessità della misura cautelare reale ai fini di impedire la prosecuzione dell'attività criminosa, senza poter prescindere dalla valutazione della concreta situazione di pericolo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

To. Da. e da Ca. Wi. ;

avverso le ordinanze del G.i.p. del Tribunale di Taranto rispettivamente in data 17 marzo 2010 e 20 marzo 2010;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. ((omissis));

udito il Procuratore generale nella persona del sostituto dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso del Ca. e per l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata nei confronti della To. ;

udito il dif…

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