Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 17014 del 22 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:17014PEN

Massima

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Il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto dalla sussistenza di precedenti penali analoghi e di elevato allarme sociale, dalle modalità di commissione del fatto che denotano professionalità nel delinquere e contatti con ambienti criminali di spessore, nonché dal breve lasso di tempo trascorso dal fatto, in assenza di elementi significativi che dimostrino un mutamento dello stile di vita dell'indagato. In tali casi, il giudice può ritenere che, in caso di sottoposizione a misura meno afflittiva, l'indagato riprenderebbe agevolmente i traffici criminali grazie ai contatti che non ha reciso, integrando così il requisito dell'attualità del pericolo di reiterazione del reato, come richiesto dall'art. 274, lett. c), c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BIANCHI Luisa - Presidente

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. DELL'UTRI Marco - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 484/2015 TRIB. LIBERTA' di ANCONA, del 15/01/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DANIELE CENCI;
sentite le conclusioni del PG Dott. LOY FRANCESCA, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con ordinanza del 15 gennaio 2015, depositata il 20 gennaio 2015, il Tribunale di Ancona, in veste di giudice dell'appello cautelare ex articolo 310 c.p.p., adito dalla difesa di (OMISSIS), …

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