Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 3717 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:3717SENT

Massima

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Il provvedimento di sgombero di un immobile confiscato alla criminalità organizzata e definitivamente acquisito al patrimonio dello Stato costituisce un atto dovuto e vincolato per l'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati, ai sensi dell'art. 47, comma 2, del d.lgs. n. 159/2011. Tale provvedimento non richiede la preventiva comunicazione di avvio del procedimento ai sensi degli artt. 7 e 10 della legge n. 241/1990, né l'indicazione della destinazione finale del bene, in quanto l'acquisizione del cespite al patrimonio indisponibile dello Stato determina l'assimilabilità del suo regime giuridico a quello dei beni demaniali, sottraendolo a qualsiasi forma di disposizione o distrazione dalle finalità pubbliche. Il termine concesso per il rilascio dell'immobile, pari a 120 giorni dalla notifica dell'ordinanza di sgombero, deve ritenersi ragionevole considerato il considerevole lasso di tempo trascorso dalla definitiva confisca, durante il quale gli occupanti avrebbero dovuto provvedere a reperire una diversa sistemazione abitativa, nonché il mancato pagamento degli oneri condominiali dovuti all'Erario. L'eventuale pendenza di giudizi volti a contestare la confisca, come il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo o l'istanza di revocazione, non incide sulla doverosità dell'esecuzione del provvedimento di sgombero, in quanto non sospensiva dell'efficacia del giudicato nazionale. Pertanto, il provvedimento di sgombero, adottato in esecuzione della definitiva confisca, non può essere annullato per vizi formali, quali la mancata comunicazione di avvio del procedimento, quando il suo contenuto non avrebbe potuto essere diverso.

Sentenza completa

Pubblicato il 26/02/2024

N. 03717/2024 REG.PROV.COLL.

N. 03772/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3772 del 2020, proposto da
-OMISSIS-, rappresentati e difesi dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Cittanova, via S. Girolamo,1;

contro

Agenzia Nazionale Amministrazione Beni Confiscati alla Criminalità Organizzata con sede in Roma, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per l'annullamento

dell’ordinanza emessa ex art. 47 comma 2 del D.Lgs. n. 1…

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