Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27972 del 19 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:27972PEN

Massima

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Il soggetto formalmente investito dell'amministrazione di una società fallita, anche se non effettivamente coinvolto nella gestione, risponde del reato di bancarotta fraudolenta documentale per la sottrazione o omessa tenuta delle scritture contabili, in quanto grava su di lui l'obbligo giuridico di conservare la documentazione societaria. Tuttavia, tale responsabilità non esclude quella dell'amministratore di fatto, il quale possa aver concorso nella commissione del reato, aggiungendosi così la responsabilità del primo a quella del secondo. Pertanto, il giudice, nel valutare la prova della responsabilità per il reato di bancarotta fraudolenta documentale, deve tenere conto di tutti gli elementi di fatto emersi, senza limitarsi a considerare la mera qualifica formale rivestita dall'imputato all'interno della società, ma verificando altresì il suo effettivo coinvolgimento nella gestione e nella distruzione della documentazione contabile. La confessione spontanea dell'imputato, unitamente al suo corretto comportamento processuale e alla collaborazione prestata nelle indagini, possono costituire elementi idonei a giustificare il riconoscimento delle attenuanti generiche, salvo che il giudice, con adeguata motivazione, ritenga prevalenti altri fattori, come i precedenti penali dell'imputato, ai fini del diniego di tale beneficio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. CIRILLO Pierang - rel. Consigliere

Dott. MAURO Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/01/2021 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RENATA SESSA;
Letto il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. FIMIANI Pasquale, ha concluso chiedendo dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di Appello di Milano ha confermato la pronuncia del Tribunale …

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