Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Da Bucatino S.r.l. avverso il provvedimento con cui Roma Capitale l'ha invitata a presentare una nuova domanda di concessione di occupazione di suolo pubblico conforme alle previsioni del Piano di massima occupabilità approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 37 del 27 settembre 2018, ha affermato il seguente principio di diritto: L'amministrazione comunale, nell'ambito della Città Storica, può subordinare il rilascio di concessioni di suolo pubblico alle prescrizioni di appositi piani che individuino la massima occupabilità delle aree di rispettiva competenza. Tali piani, una volta approvati, legittimano l'amministrazione a richiedere il riallineamento delle concessioni esistenti alle nuove previsioni, con la conseguente possibilità di disdettare le concessioni in caso di mancato adeguamento da parte dei titolari. La genericità delle censure avverso le nuove prescrizioni di piano, prive di una specifica articolazione dei motivi di illegittimità, comporta l'inammissibilità di tali doglianze. Inoltre, la motivazione del provvedimento che richiede l'adeguamento della concessione alle previsioni del piano approvato è adeguata laddove si limiti a richiamare il contenuto di tale strumento pianificatorio, senza necessità di ulteriori argomentazioni.