Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere il ricorso proposto dalle ricorrenti, ha affermato il seguente principio di diritto: L'autorità di tutela paesaggistica (Soprintendenza) è legittimata a esercitare il controllo sull'autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune, anche in relazione ad aree sottoposte a specifico vincolo paesaggistico di origine statale, come nel caso di specie in cui l'intervento progettato ricadeva in zona sottoposta a tutela ai sensi del D.M. 26 marzo 1970. L'annullamento dell'autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza è legittimo quando l'autorità comunale, nel rilasciarla, non ha adeguatamente valutato l'impatto paesaggistico dell'intervento, con particolare riferimento alle sue dimensioni e alla durata di utilizzo dell'area, trascurando così di motivare in modo sufficiente circa la compatibilità dell'opera con i valori paesaggistici tutelati. La verifica di legittimità dell'autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza non si risolve in un riesame di merito, ma si limita a riscontrare l'adeguatezza della motivazione fornita dall'autorità comunale, senza sostituire le proprie valutazioni a quelle dell'amministrazione di primo grado.