Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La disciplina transitoria prevista dall'art. 10 della Legge n. 251 del 2005, che esclude l'applicazione delle norme più favorevoli in tema di prescrizione, opera anche nei casi in cui la maggior brevità del tempo di prescrizione derivi da una disposizione che incide sulla durata stessa, anticipandone nel tempo la decorrenza, come quella che, eliminando nell'art. 158 c.p. il richiamo alla continuazione, ha determinato che, a fronte di reati uniti da tale vincolo, si debba avere riguardo alla commissione di ciascuno di essi e non già dalla data di cessazione dell'attività criminosa. Pertanto, ai fini dell'applicazione della disciplina transitoria, il processo deve considerarsi pendente in grado di appello subito dopo la pronuncia della sentenza di condanna di primo grado, con la conseguenza che, ove il reato sia stato commesso prima dell'entrata in vigore della Legge n. 251 del 2005, non trovano applicazione i nuovi e più favorevoli termini di prescrizione, ma quelli previgenti, anche qualora la prescrizione non si sia ancora verificata alla data della pronuncia della sentenza di Cassazione.