Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9883 del 9 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:9883PEN

Massima

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Il sequestro amministrativo di un veicolo impone il dovere di custodia e di conservazione del bene in capo al soggetto a cui è affidato, il cui inadempimento, attraverso la sottrazione anche temporanea di componenti essenziali del mezzo, integra il reato di cui all'art. 334 c.p., comma 2, indipendentemente dalla circostanza che il bene sia stato successivamente restituito o che non abbia subito un effettivo deterioramento. Infatti, la condotta di sottrazione di parti del veicolo sottoposto a sequestro, per qualunque finalità essa sia stata posta in essere, determina una significativa menomazione della sua oggettiva funzionalità e del suo valore, frustrando in radice l'interesse tutelato dalla norma penale alla conservazione del vincolo di indisponibilità e inutilizzabilità imposto dal sequestro, nonché le finalità di rilievo pubblicistico ad esso sottese. Il dolo richiesto per la configurazione del reato è il dolo generico, consistente nella consapevolezza di disporre del bene in violazione del vincolo su di esso gravante e nell'intenzione di compiere atti contrari ai doveri di custodia, senza che rilevi l'assenza di un effettivo deterioramento o di un'intenzione di eludere definitivamente il provvedimento di sequestro. Pertanto, il prestito temporaneo di componenti essenziali del veicolo sottoposto a sequestro, anche se non seguito da un effettivo utilizzo o danneggiamento da parte del terzo, integra comunque la fattispecie delittuosa di cui all'art. 334 c.p., comma 2, non potendo essere ricondotto alla diversa ipotesi contravvenzionale di cui all'art. 335 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) n. il (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'Appello di Palermo n. 171/2014 del 09/10/2014;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in pubblica udienza la relazione svolta dal Consigliere Dott. DE AMICIS Gaetano;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. DI LEO Giovanni, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 9 ottobre 2014 la Corte d'appello di Palermo, in pa…

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