Cassazione penale Sez. II sentenza n. 127 del 7 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:127PEN

Massima

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Il delitto di truffa contrattuale in danno della pubblica amministrazione si configura quando l'agente, mediante artifici o raggiri, induce in errore l'ente pubblico circa il possesso dei requisiti soggettivi richiesti per l'assunzione, determinandone la stipulazione di un contratto di lavoro che, in assenza di tali artifici o raggiri, non sarebbe stato concluso. In tal caso, l'ingiusto profitto e il danno vanno individuati nel vantaggio e nel pregiudizio, rispettivamente derivanti alle parti, dalla emanazione di un atto dispositivo che, senza i predetti artifici o raggiri, non sarebbe stato adottato, a prescindere dalla legittimità formale dell'atto stesso. Ai fini della configurabilità del delitto, rileva esclusivamente il danno di contenuto economico-patrimoniale subito dall'amministrazione all'atto e in funzione della costituzione del rapporto di impiego, mentre esulano dal concetto di danno rilevante le conseguenze meramente virtuali del reato, quelle di natura non immediatamente patrimoniale, ovvero quelle estranee all'ambito di tutela proprio della norma incriminatrice. Pertanto, il delitto di truffa contrattuale in danno della pubblica amministrazione sussiste anche quando l'agente, mediante artifici o raggiri, induce in errore l'ente pubblico circa il possesso dei requisiti professionali richiesti per l'assunzione, determinandone la stipulazione di un contratto di lavoro che, in assenza di tali artifici o raggiri, non sarebbe stato concluso, con conseguente danno economico-patrimoniale per l'amministrazione derivante dall'esborso di pubblico denaro in cambio di servizi espletati da soggetti non qualificati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo L. - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - rel. Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) IN. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3431/2006 CORTE APPELLO di PALERMO, del 26/09/2007;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/11/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALBERTO MACCHIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza del 26 settemb…

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