Cassazione penale Sez. III sentenza n. 34921 del 27 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:34921PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare l'ordinanza cautelare, non può riesaminare la ricostruzione dei fatti, le valutazioni sull'attendibilità delle fonti e la rilevanza dei dati probatori, né la considerazione delle caratteristiche soggettive dell'indagato e delle esigenze cautelari, essendo tali accertamenti di esclusiva competenza del giudice di merito. Il controllo del giudice di legittimità è limitato alla verifica della congruenza delle argomentazioni rispetto al fine giustificativo del provvedimento, ovvero alla presenza di una motivazione logica e corretta. Pertanto, l'ordinanza cautelare è legittima quando, sulla base di una motivazione analitica degli elementi indiziari e delle esigenze cautelari, risulta sorretta da una logica e corretta argomentazione, senza incorrere in evidenti illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GO. LU. N. il (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 52/2011 TRIB. LIBERTA' di TRENTO, del 29/03/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ELISABETTA ROSI;

sentite le conclusioni del PG. Dott. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il Tribunale di Trento in data 29 marzo 2011 ha rigettato il riesame proposto avverso l'ordinanza di applicazione della misura cautelare …

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