Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21026 del 23 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:21026PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induce taluno a dare o promettere indebitamente denaro o altra utilità, anche a terzi, integra il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p. Tale fattispecie si distingue dalla concussione per costrizione di cui all'art. 317 c.p., in cui il pubblico agente abusa della sua qualità o dei suoi poteri per costringere il privato a dare o promettere indebitamente, e dalla corruzione propria di cui all'art. 319 c.p., in cui il pubblico ufficiale compie un atto contrario ai doveri d'ufficio dietro dazione o promessa di denaro o altra utilità. Nell'induzione indebita, il pubblico agente esercita una pressione morale sulla vittima, che mantiene una più ampia libertà di autodeterminazione e agisce nella prospettiva di conseguire un indebito vantaggio personale. Spetta al giudice di merito, sulla base di un'approfondita e complessiva valutazione del fatto, individuare gli elementi qualificanti la condotta del pubblico agente e del privato, al fine di applicare la corretta fattispecie incriminatrice, tenendo conto anche delle modifiche normative intervenute con la legge n. 190 del 2012.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. APRILE E. - rel. Consigliere

Dott. BASSI A. - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 27/06/2013 della Corte di appello di Venezia;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Ercole Aprile;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Fodaroni Maria Giuseppina, che ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi del (OMISSIS) e de…

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