Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8234 del 25 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:8234PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il vincolo della continuazione tra reati associativi di tipo mafioso, accertati con separate sentenze di condanna, non può essere automaticamente riconosciuto sulla base della sola identità del titolo di reato e della contiguità temporale e territoriale delle condotte, essendo necessaria una specifica indagine sulla natura dei sodalizi criminosi, sulla loro concreta operatività e sulla continuità nel tempo, avuto riguardo ai profili della compagine sociale, dei programmi operativi perseguiti e delle circostanze contingenti e occasionali che possono aver determinato l'evoluzione della vita del clan, anche con la costituzione di articolazioni territoriali ulteriori rispetto all'originaria struttura associativa. Pertanto, il giudice dell'esecuzione può legittimamente escludere il vincolo della continuazione tra reati associativi di tipo mafioso, accertati con separate sentenze di condanna, qualora emerga che il gruppo criminale, pur operando nel medesimo ambito territoriale, sia mutato nel tempo quanto alla compagine sociale e al programma delinquenziale, per effetto di circostanze sopravvenute e non preventivabili all'atto dell'iniziale affiliazione dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesc - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/12/2017 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe la Corte di appello di Napoli, in funzione di giudice dell&…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.