Il periodo di osservazione scientifica della personalità del condannato per reati sessuali, della durata di almeno un anno, costituisce un presupposto inderogabile per l'accesso ai benefici penitenziari, in quanto finalizzato a valutare la pericolosità sociale e l'idoneità del condannato a fruire di misure alternative alla detenzione. Tale periodo di osservazione non può essere derogato né abbreviato, neppure in presenza di una prolungata detenzione cautelare, in quanto rappresenta una garanzia essenziale per la tutela della collettività e la corretta applicazione del trattamento penitenziario. Il Tribunale di sorveglianza, pertanto, è tenuto a verificare il rispetto di tale presupposto prima di concedere i benefici richiesti dal condannato, non potendo sostituire tale valutazione con altri elementi di giudizio. La mancata effettuazione del periodo di osservazione comporta l'inammissibilità delle istanze di misure alternative, imponendo la prosecuzione dell'esecuzione della pena in istituto di detenzione, a prescindere dalla durata della detenzione cautelare già scontata.