Il furto aggravato dal mezzo fraudolento si configura quando l'agente, con scaltrezza e insidiosità, pone in essere una condotta idonea a sorprendere la volontà contraria del detentore e a vanificare le misure di sicurezza da questi approntate, anche attraverso l'adozione di artifici e stratagemmi volti a distrarre la vittima e a consolidare il possesso del bene sottratto. Tale aggravante ricorre non solo quando il bene è occultato sulla persona o nella borsa, ma anche quando l'agente, con una condotta articolata e caratterizzata da astuzia, riesce ad aggirare le misure di sicurezza e a sottrarre il bene approfittando di un momento di disattenzione della vittima. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'aggravante, deve tenere conto dell'intera dinamica del fatto, senza limitarsi alla sola modalità di sottrazione, ma considerando anche gli eventuali artifici e stratagemmi posti in essere dall'agente per eludere la vigilanza e consolidare il possesso del bene sottratto.