La motivazione degli atti amministrativi, in particolare degli strumenti urbanistici, deve indicare in modo chiaro e sintetico i profili generali e i criteri che sorreggono le scelte effettuate, senza necessità di una motivazione puntuale e dettagliata, salvo i casi in cui l'atto incida su zone territorialmente circoscritte ledendo legittime aspettative. L'amministrazione è tenuta a dare adeguata informazione e a garantire la partecipazione dei soggetti interessati al procedimento, ma non è obbligata a fornire una motivazione specifica su ogni singolo aspetto dell'intervento progettato, essendo sufficiente l'indicazione delle finalità generali perseguite, come la salvaguardia e la valorizzazione di aree naturali protette. L'inserimento dell'intervento nel programma triennale e annuale delle opere pubbliche soddisfa il requisito di cui all'art. 128 del d.lgs. n. 163/2006. Il giudice amministrativo non può sindacare nel merito le scelte discrezionali dell'amministrazione, se non in caso di manifesta illogicità, irragionevolezza o travisamento dei fatti, essendo precluso l'esame di profili di mera opportunità dell'azione amministrativa.