Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48320 del 23 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:48320PEN

Massima

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Il dolo integrante il delitto di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico di cui all'art. 483 c.p. è costituito dalla volontà cosciente e non coartata di compiere il fatto, unitamente alla consapevolezza di agire contro il dovere giuridico di dichiarare il vero, a prescindere dalle ragioni soggettive che abbiano indotto l'agente a rendere dichiarazioni mendaci. Il reato è configurabile anche nel caso di falsa denuncia di smarrimento di documenti, come il certificato di proprietà di un'autovettura, in quanto tale denuncia è destinata a comprovare la verità del fatto dello smarrimento, che costituisce il necessario presupposto del procedimento amministrativo volto al rilascio di un duplicato. Ai fini della tempestività della querela per il delitto di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice di cui all'art. 388 c.p., comma 6, il termine decorre dalla data in cui la persona offesa ha avuto effettiva conoscenza della falsità delle dichiarazioni rese dal debitore in sede di pignoramento, non rilevando mere supposizioni o presunzioni circa un'eventuale conoscenza anteriore. La circostanza che il debitore fosse convinto, per la pendenza di una procedura esecutiva avente ad oggetto i suoi beni immobili, di essere divenuto "impossidente" non esclude la sussistenza del dolo, in quanto l'errore sulla legge penale, come tale inescusabile, può riguardare anche nozioni proprie di altre branche del diritto, purché incorporate nella fattispecie criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto L. - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/10/2017 della CORTE APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GRAZIA MICCOLI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. PRATOLA GIANLUIGI che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.
udito il difensore avv. avv. (OMISSIS) in sost. dell'avv. (OMISSIS);
SI DA' ATTO DELLA RICHIESTA DI ADESIONE ALL'ASTE…

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