Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31984 del 18 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:31984PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso la sentenza di condanna per i reati di minacce e lesioni personali aggravate, afferma che: La valutazione della prova e l'accertamento del nesso causale tra la condotta dell'imputato e le lesioni riportate dalla persona offesa rientrano nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione, se logica e congrua, è incensurabile in sede di legittimità, anche in caso di procedimento con rito abbreviato, ove la rinnovazione degli accertamenti tecnici può essere disposta solo se il giudice ritenga di non essere in grado di decidere allo stato degli atti. La valutazione circa la sussistenza delle circostanze attenuanti generiche, essendo un giudizio di fatto, è rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione, se congrua e non contraddittoria, non è sindacabile in Cassazione, neppure in assenza di uno specifico apprezzamento di ciascuno dei pretesi fattori attenuanti indicati nell'interesse dell'imputato. Parimenti, l'esclusione della legittima difesa (anche nella forma putativa) è immune da censure di legittimità, ove risulti logicamente e congruamente motivata sulla base della mancanza di proporzionalità tra la condotta della persona offesa e la reazione dell'imputato. In definitiva, il sindacato di legittimità è limitato alla verifica della logicità e congruità della motivazione adottata dal giudice di merito, senza possibilità di una rivalutazione delle prove e degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/03/2018 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa MICCOLI GRAZIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. DI LEO GIOVANNI, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 27 marzo 2018 la Corte d'Appello di Bologna ha con…

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