Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso i provvedimenti del Comune di Ugento relativi alla realizzazione di un centro comunale di raccolta rifiuti differenziati, afferma che il ricorso è divenuto improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, in quanto i ricorrenti hanno dichiarato di non avere più interesse alla definizione nel merito del ricorso a seguito del sopravvenuto stralcio dal progetto delle aree di loro proprietà. Nonostante ciò, il Tribunale evidenzia che le censure formulate in ricorso non apparivano sicuramente meritevoli di accoglimento, in quanto: a) non risultano esistenti in loco le temute emissioni odorigene, poiché i rifiuti sembrano avere natura diversa dalla frazione organica; b) non è necessaria la verifica di Valutazione Ambientale Strategica, trattandosi di localizzazione in variante urbanistica di singola opera pubblica; c) le osservazioni procedimentali da altri proprietari, aventi il medesimo contenuto, sono state valutate e disattese dall'Amministrazione comunale; d) le autorizzazioni ambientali e paesaggistiche sono da richiedere in fase di realizzazione dell'opera pubblica e non prima dell'approvazione della variante urbanistica; e) la discrezionalità della originaria scelta localizzativa appariva esercitata in maniera non illogica, anche perché risultano previsti espropri finalizzati alla realizzazione di strade di collegamento ed altri interventi necessari; f) il Comune di Ugento ha rinunciato al finanziamento regionale in precedenza richiesto. Pertanto, il Tribunale, pur dichiarando il ricorso improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, ritiene che le censure formulate non fossero meritevoli di accoglimento e, pertanto, compensa integralmente le spese di lite tra tutte le parti.