Il mancato avviso di avvio del procedimento amministrativo, in violazione dell'art. 7 della Legge n. 241/1990, comporta l'annullamento del provvedimento finale, in quanto lede il diritto di partecipazione e di difesa del destinatario dell'atto. L'amministrazione, inoltre, è tenuta a sospendere il procedimento repressivo, come quello di demolizione, in pendenza del termine per la presentazione della domanda di "condono edilizio" ai sensi del D.L. n. 269/2003, convertito in Legge n. 326/2003, al fine di consentire all'interessato di regolarizzare la propria posizione. Il principio di partecipazione procedimentale, sancito dalla Legge n. 241/1990, rappresenta una garanzia fondamentale per il cittadino nei confronti dell'esercizio del potere pubblico, in quanto gli permette di far valere le proprie ragioni e di influire sull'adozione del provvedimento finale. Pertanto, l'omissione della comunicazione di avvio del procedimento, che preclude tale partecipazione, determina l'illegittimità del provvedimento finale, il quale deve essere annullato dal giudice amministrativo. Inoltre, l'amministrazione deve sospendere il procedimento sanzionatorio, come quello di demolizione, per consentire all'interessato di regolarizzare la propria posizione attraverso il ricorso all'istituto del condono edilizio, in applicazione del favor rei e del principio di proporzionalità dell'azione amministrativa.