Il reato associativo finalizzato alla commissione di reati contro il patrimonio, quali furti, rapine ed altro, si configura anche in presenza di accordi presi volta per volta tra gli imputati, senza necessità di un vincolo associativo permanente, purché emerga una struttura organizzativa, seppur rudimentale, con una ripartizione funzionale dei ruoli, la disponibilità a soddisfare le esigenze illecite del sodalizio e a sostenere le famiglie dei sodali in difficoltà, nonché il legame familiare tra gli stessi. La responsabilità per il reato di ricettazione si configura nel momento della ricezione della disponibilità del bene di provenienza furtiva, a prescindere dalla configurabilità del mero tentativo o della desistenza, quando emerga la consapevolezza dell'illecita provenienza del bene, desumibile da elementi quali la forzatura della serratura e il prezzo decisamente inferiore al valore effettivo. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche è legittimo in presenza di una notevole gravità dei fatti accertati e di numerosi precedenti penali, anche specifici, dell'imputato, in assenza di elementi di segno positivo suscettibili di favorevole apprezzamento, e quando comunque la pena irrogata risulti estremamente mite, prossima ai limiti edittali minimi.