Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'amministrazione può legittimamente irrogare una sanzione disciplinare a carico di un proprio dipendente anche a distanza di tempo dai fatti contestati, purché il procedimento sia stato avviato entro il termine complessivo di 270 giorni dalla conoscenza integrale della pronuncia penale definitiva, senza che rilevi il mancato immediato avvio del procedimento disciplinare. Nell'ambito della propria discrezionalità, l'amministrazione può comminare una sanzione non espulsiva, valutando la gravità dei fatti accertati in sede penale, il notevole arco temporale trascorso e i precedenti del dipendente, purché la motivazione risulti congrua e non affetta da irragionevolezza. Il giudice amministrativo può sindacare la legittimità della sanzione solo in caso di travisamento dei fatti, illogicità o irrazionalità manifesta della motivazione.