Il potere di autotutela esecutiva, mediante il quale l'amministrazione può imporre coattivamente obblighi, è riconosciuto in relazione ai beni del patrimonio indisponibile, in virtù del combinato disposto degli artt. 823 e 828 c.c., in quanto destinati a un pubblico servizio, ma è escluso per i beni del patrimonio disponibile, rispetto ai quali l'amministrazione può avvalersi solo delle ordinarie azioni a tutela della proprietà e del possesso. Affinché un bene non appartenente al demanio necessario possa rivestire il carattere pubblico proprio dei beni patrimoniali indisponibili, in quanto destinati a un pubblico servizio ai sensi dell'art. 826, comma 3, c.c., deve sussistere il doppio requisito (soggettivo e oggettivo) della manifestazione di volontà dell'ente titolare del diritto reale pubblico di destinare quel determinato bene a un pubblico servizio e dell'effettiva e attuale destinazione del bene al pubblico servizio. Tuttavia, l'esercizio di tale potere di autotutela esecutiva non rientra nelle attribuzioni del Rettore, ma spetta all'organo dirigenziale competente per la gestione dei beni dell'università.