La revoca di un contributo pubblico concesso ad un'impresa per la realizzazione di un progetto è illegittima qualora l'amministrazione non abbia previamente verificato la sussistenza dei requisiti richiesti dal bando, in particolare l'iscrizione all'albo delle imprese artigiane, e non abbia concesso all'impresa un termine per sanare l'eventuale carenza. Infatti, l'attività svolta dall'impresa beneficiaria può avere natura promiscua, comprendendo sia attività commerciali che artigianali, senza che ciò comporti automaticamente l'esclusione dai benefici previsti per le imprese artigiane, purché le spese finanziate siano state effettivamente destinate agli investimenti ammissibili. L'amministrazione non può revocare il contributo concesso sulla base di accertamenti effettuati a distanza di oltre due anni dalla conclusione della procedura selettiva, senza aver previamente verificato la sussistenza dei requisiti in sede istruttoria, come espressamente previsto dal bando. La revoca del contributo, in assenza di tali presupposti, integra una violazione del principio di buona fede e dell'affidamento ingenerato nell'impresa beneficiaria.