Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la controversia relativa all'acquisizione di un terreno da parte del Comune di San Martino di Lupari ai sensi dell'art. 42-bis del D.P.R. n. 327/2001, afferma i seguenti principi di diritto: 1. Il giudice amministrativo è privo di giurisdizione sulle domande volte a contestare l'ammontare dell'indennità di espropriazione, in quanto tali controversie rientrano nella competenza del giudice ordinario ai sensi dell'art. 133, comma 1, lett. g), del Codice del processo amministrativo. 2. Sono inammissibili, per violazione del principio del "ne bis in idem", le domande volte a contestare il piano attuativo e a chiedere l'accertamento dell'occupazione senza titolo del terreno, l'obbligo di rimessione in pristino e il risarcimento del danno, in quanto tali questioni erano già state oggetto di una precedente pronuncia giurisdizionale passata in giudicato. 3. I motivi aggiunti proposti dai ricorrenti sono irricevibili per tardività, in quanto la conoscenza degli atti impugnati (deposito delle somme presso la Cassa Depositi e Prestiti e deliberazione di decadenza del piano attuativo) è raggiunta entro i termini previsti per l'impugnazione. 4. L'obbligo di astensione del consigliere comunale, previsto dall'art. 78 del D.Lgs. n. 267/2000, non sussiste nel caso in cui non vi sia una correlazione immediata e diretta tra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell'amministratore, come nel caso in cui il consigliere sia solo progettista di un piano di lottizzazione connesso all'acquisizione del terreno. 5. Il termine di 120 giorni fissato dalla precedente sentenza del TAR per l'adempimento dell'obbligo di acquisizione del terreno non ha carattere perentorio, non comportando la consumazione del potere di provvedere in capo al Comune. 6. La comunicazione di avvio del procedimento di acquisizione del terreno, essendo un atto istruttorio ed endoprocedimentale, non deve necessariamente essere adottata dall'organo competente per il provvedimento finale, ma può essere disposta dal dirigente. 7. La deliberazione di acquisizione del terreno ai sensi dell'art. 42-bis del D.P.R. n. 327/2001 è adeguatamente motivata in relazione alle attuali ed eccezionali ragioni di pubblico interesse che giustificano l'acquisizione, alla valutazione comparativa degli interessi contrapposti e all'assenza di ragionevoli alternative, in considerazione del fatto che la strada è già stata realizzata e utilizzata dalla collettività da lungo tempo.