Il possesso di un'arma da fuoco in luogo diverso da quello di legittima detenzione, anche se all'interno di un fondo di proprietà dell'imputato, integra il reato di porto abusivo di armi, in quanto il trasporto dell'arma in un luogo diverso da quello autorizzato dalla licenza amministrativa costituisce una condotta autonomamente rilevante ai fini della configurabilità del reato, a prescindere dalla legittima detenzione dell'arma. Il giudice di merito può fondare il giudizio di colpevolezza sulla circostanza oggettiva e direttamente probatoria del possesso dell'arma in luogo diverso da quello di legittima detenzione, senza che sia necessario il ricorso a elementi indiziati o a regole di esperienza. Il termine di prescrizione del reato di porto abusivo di armi è di sei anni e otto mesi, prorogabile fino a otto anni e quattro mesi, e non di sette anni e otto mesi come erroneamente sostenuto dalla difesa, in applicazione della disciplina transitoria di cui all'art. 10, commi 2 e 3, della legge n. 251 del 2005.