Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38743 del 3 agosto 2017

ECLI:IT:CASS:2017:38743PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione delle risultanze probatorie effettuata dai giudici di merito, ivi compresa la credibilità dei testimoni, non è sindacabile in sede di legittimità se congruamente e logicamente motivata, anche laddove l'imputato prospetti una diversa ricostruzione dei fatti e una differente valutazione delle prove. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella effettuata dal giudice di merito, salvo che la motivazione risulti manifestamente illogica o contraddittoria. La mera diversità di opinione dell'imputato sulla valutazione delle prove non integra un vizio di motivazione denunciabile in cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/11/2016 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere SERGIO GORJAN;
Il Proc. Gen., Dott.ssa Lori Perla, conclude per l'inammissibilita'.
Udito il difensore presente, avv. (OMISSIS), si riporta ai motivi.
CONSIDERATO IN FATTO
La Corte d'Appello di Milano con la sentenza impugnata resa il 2.11- 23.12.2016, ha confermato la deci…

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