Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10275 del 4 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:10275PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e alla riduzione in schiavitù di donne provenienti dall'Europa dell'Est configura un'attività criminale di carattere transnazionale, in cui i membri dell'associazione si adoperano per il reclutamento, il trasporto, il controllo e lo sfruttamento delle vittime, privandole della libertà personale e costringendole alla prostituzione mediante violenza, minaccia e sottrazione dei documenti di identità. Tale condotta integra il reato di riduzione in schiavitù, distinto e concorrente rispetto al reato di sfruttamento della prostituzione, in quanto volto alla tutela di beni giuridici diversi. L'accertamento della sussistenza del programma associativo può fondarsi su una pluralità di elementi probatori, quali la frequenza dei contatti tra i membri, la disponibilità di denaro proveniente dallo sfruttamento, l'esistenza di numerose prostitute a disposizione degli associati, l'attività comune di protezione delle aree di esercizio della prostituzione e la condivisione dei mezzi di trasporto utilizzati per la gestione logistica delle donne. Le intercettazioni telefoniche, regolarmente disposte e svolte, costituiscono un valido strumento investigativo per la ricostruzione di tale attività criminale, anche in assenza di una specifica motivazione sulla loro indispensabilità, trattandosi di reati di criminalità organizzata. Pertanto, la condanna per i reati associativi e di sfruttamento della prostituzione, nonché per il reato di riduzione in schiavitù, risulta adeguatamente motivata sulla base degli elementi probatori acquisiti, senza che possano essere accolte le doglianze difensive relative alla valutazione delle prove e all'applicazione delle circostanze aggravanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. DI STEFANO P. - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedetto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 11/2012 del 15/1/2013 della CORTE DI ASSISE DI APPELLO DI NAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERLUIGI DI STEFANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SCARDACCIONE Vittorio Eduardo che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

La Corte di Assise di appello di Na…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.