Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19516 del 12 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:19516PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia, quale reato abituale, non cessa di sussistere per il solo fatto della temporanea interruzione della convivenza tra l'autore e la vittima, atteso che il vincolo familiare permane anche in assenza di coabitazione, e le condotte prevaricatrici realizzate in tale contesto assumono rilevanza penale indipendentemente dalla continuità della convivenza. Pertanto, la contestazione di un unico reato di maltrattamenti, riferito a condotte protrattesi nel tempo anche oltre la cessazione della convivenza, è legittima e non determina una duplicazione di imputazioni, in quanto espressiva di un medesimo disegno criminoso. Ai fini della concessione dei benefici di legge, il giudice di merito, nel valutare la personalità del reo e la sua pericolosità sociale, può legittimamente escludere la sussistenza dei presupposti per la sospensione condizionale della pena e la non menzione della condanna, ove ritenga che il soggetto non abbia manifestato un concreto ravvedimento e non vi siano sufficienti elementi per un giudizio prognostico favorevole circa la sua futura astensione da condotte dello stesso genere, anche in considerazione di precedenti condanne per reati della stessa indole. La determinazione della pena, nel caso di reato continuato, deve tenere conto della gravità complessiva della condotta, valutata con riferimento all'intero arco temporale in cui si è sviluppato il disegno criminoso, senza che assuma rilievo la circostanza che una parte delle condotte sia stata dichiarata prescritta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza dell'08/10/2013 della Corte d'appello di Milano;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. PETRUZZELLIS Anna;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito l'avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS) per le parti…

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