Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1095 del 13 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:1095PEN

Massima

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Il giudice cautelare, nel valutare la richiesta di sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere, deve verificare non solo la sussistenza di esigenze cautelari, ma anche l'applicabilità di eventuali circostanze ostative, come l'aggravante di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991. Qualora l'appello proposto dal ricorrente abbia ad oggetto esclusivamente la richiesta di sostituzione della misura, senza contestare il quadro indiziario o le esigenze cautelari, il giudice del riesame può legittimamente rigettare l'impugnazione, in quanto la presenza dell'aggravante ostativa impedisce la modifica della misura cautelare in atto, a prescindere dalla valutazione di eventuali nuovi elementi. Il giudice del riesame, nel motivare il rigetto dell'appello, può correttamente basarsi sull'interpretazione del contenuto dell'impugnazione e sulle indicazioni emerse dal verbale di udienza, che delimitano l'oggetto del gravame alla sola richiesta di sostituzione della misura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Sa. Ga. , nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza 28 agosto 2009 del Tribunale del riesame di Napoli, il quale ha rigettato l'appello proposto contro l'ordinanza 17 luglio 2009 del G.I.P. del Tribunale di Napoli, di rigetto della richiesta di sostituzione della custodia cautelare in carcere;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

Sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sos…

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