Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16578 del 3 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:16578PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di somme di denaro e altri beni mobili e immobili, anche se non direttamente riconducibili al reato di appropriazione indebita contestato, è legittimo quando risulti che tali beni siano nella disponibilità, anche indiretta o mediata, dell'indagato, in quanto il nesso di pertinenzialità tra il reato e i beni da sottoporre a confisca non è necessario quando il profitto del reato sia costituito da denaro. In tali casi, la confisca diretta delle somme depositate su conti correnti bancari o postali, investite in titoli o altri strumenti finanziari, nonché di ogni altro bene mobile o immobile di cui l'indagato abbia la disponibilità, anche in via indiretta, è ammissibile fino alla concorrenza del valore del profitto accertato, senza che sia necessaria la prova del nesso di derivazione diretta tra i beni e il reato. Ciò in quanto, trattandosi di denaro, la confisca non richiede l'accertamento di tale nesso di pertinenzialità, essendo sufficiente la dimostrazione che i beni siano nella disponibilità dell'indagato. Tuttavia, eventuali questioni relative alla legittimità della misura ablatoria su beni non direttamente riconducibili al reato, qualora non siano state dedotte nel giudizio di riesame, non possono essere sollevate per la prima volta in sede di legittimità, se non riguardano questioni di puro diritto rilevabili d'ufficio, essendo preclusa la possibilità di prospettare motivi di censura non sollevati in precedenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza in data 11/10/2016 del Tribunale di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. BALDI Fulvio, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.
CONSIDERATO IN FATTO
1.Con ordinanza del 11/10/2016 il Tribunale di …

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