Cassazione penale Sez. I sentenza n. 3635 del 30 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:3635PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, pur essendo intrinsecamente attendibili, non sono sufficienti ai fini dell'emissione di una misura cautelare, se non sono adeguatamente riscontrate da altri elementi di prova che ne confermino l'attendibilità in modo logico e concreto. Tali elementi di riscontro devono indicare con precisione il contributo fornito dal soggetto all'organizzazione criminale, senza basarsi su mere supposizioni o congetture. La mera frequentazione con altri soggetti indicati come appartenenti all'organizzazione mafiosa, in assenza di circostanze specifiche che ne dimostrino il ruolo, non costituisce di per sé un valido elemento indiziante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. IANNIELLI Enzo - Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMESSO) N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 712/2011 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 10/06/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis))RO CAIAZZO;

sentite le conclusioni del PG Dott. Cesqui E., che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMESSO) che ha chiesto l'accoglimento dei motivi di ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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